Studio Malandrino Alfredo

Assunzione giovani diplomati: un nuovo incentivo contributivo dalla dubbia convenienza

Il decreto Crescita, che sta per essere convertito in legge, prevede, a vantaggio delle aziende che
contribuiscono al miglioramento dei laboratori presenti presso gli istituti scolastici di secondo grado, un
incentivo di natura economica qualora assumano, con contratto a tempo indeterminato, giovani diplomati
provenienti dalle medesime strutture scolastiche.
Lo scopo dell’iniziativa dovrebbe essere quello di favorire e di potenziare l’apprendimento delle competenze
professionali richieste dal mercato del lavoro e, di conseguenza, l’inserimento dei giovani nel mondo del
lavoro.
Quale dovrebbe essere la reale convenienza dell’agevolazione tenuto conto che l’erogazione liberale da
effettuare partirà da un minimo di 10mila euro all’anno?
Erogazione liberale
L’azienda, nell’arco di un anno, deve disporre erogazioni liberali, per un minimo di 10mila euro, in favore di
istituti scolastici secondari di secondo grado con percorsi di istruzione tecnica o di istruzione professionale,
anche a indirizzo agrario, al fine di realizzare, riqualificare o ammodernare i loro laboratori
professionalizzanti.
Assunzione
L’azienda deve assumere, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, a conclusione del loro
ciclo scolastico, giovani usciti proprio dall’istituto scolastico al quale l’azienda ha contribuito nel migliorare la
qualità delle competenze professionali attraverso le predette erogazioni liberali.
Agevolazione
Il datore di lavoro, sulla base dei due requisiti riportati sopra, potrà ricevere un parziale esonero dal
versamento dei contributi previdenziali a suo carico per un periodo massimo di 12.
La decontribuzione parziale è riconosciuta, a decorrere dall’anno 2021, ai titolari di reddito di impresa e non
sarà cumulabile con altre agevolazioni previste per le medesime spese.
In conclusione
Stante il valore richiesto quale erogazione liberale, che l’azienda dovrà versare alle casse dell’istituto
scolastico (almeno 10mila euro), visto l’agevolazione offerta in cambio dal legislatore, sotto forma di
decontribuzione “parziale” per un anno in caso di assunzione di un ex studente e, infine, tenuto conto della
capienza del capitolo di spesa (pochi milioni di euro), messo a disposizione dal Ministero dell’economia,
credo che la disposizione, se non verrà modificata, non avrà senso per le aziende.
A fronte dell’assunzione di un giovane appena uscito da un istituto scolastico superiore, l’incentivo di natura
contributiva non farà sicuramente “recuperare” quanto versato alla scuola come erogazione liberale, anche
in considerazione del fatto che, nella maggior parte dei casi, la tipologia contrattuale utilizzata dal datore di
lavoro sarà quella dell’apprendistato professionalizzante che prevede, già di per se, una contribuzione ridotta
rispetto al rapporto di lavoro ordinario.