Studio Malandrino Alfredo

Affidare a terzi il proprio personale: non risolve ma anzi aggrava i problemi e i rischi gestionali

Si vanno sempre più diffondendo sul mercato aziende, costituite anche in forma cooperativa, che offrono, come servizio "innovativo" alle imprese, la possibilità di acquisire in appalto (ma ultimamente anche in altre forme interpositorie quali il contratto di rete, il distacco, l'affitto ecc.) un particolare ramo produttivo e, spesso, anche l'intera attività produttiva aziendale.

Negli spot pubblicitari diffusi si garantisce che, in tal modo, le aziende committenti non solo verrebbero sgravate da ogni problema concernente la gestione del personale ma ne ricaverebbero anche un vantaggio economico in quanto il corrispettivo da versare alla proponente risulterebbe addirittura inferiore al costo del lavoro sostenuto in gestione diretta.

Il vantaggio economico può derivare da tutta una serie di tagli del costo del lavoro sapientemente realizzati con vari strumenti, accorgimenti ed espedienti: dall'applicazione del contratto collettivo "pirata", alla stipula di un contratto di prossimità o, peggio, a vere proprio inadempienze inerenti gli orari, gli inquadramenti, i permessi ecc.
Insomma, una serie di espedienti, quasi sempre di corto respiro e di agevole accertamento da parte degli organi ispettivi ovvero facilmente impugnabili degli stessi lavoratori in sede di vertenza individuale.

In realtà, quanto promesso cozza duramente contro la logica economica e contro quella giuridica:
a) sul piano economico non si vede come il semplice cambiamento del datore di lavoro possa ridurre il costo del personale;
b) sul piano giuridico non si considera che, indipendentemente dalla liceità (peraltro molto dubbia) della forma di intermediazione prescelta, resta ferma la responsabilità solidale del committente che quindi, non solo non si libera di alcun problema, ma finisce per delegare a terzi sconosciuti tutte le scelte inerenti la gestione del proprio personale perdendone quindi del tutto il controllo.

L'estensione di tale responsabilità solidale, oltre che all'appalto, arriva anche ai contratti di rete, al comando o distacco, ai contratti di trasporto ecc.

Gli eventuali accertamenti degli Organi Ispettivi o le vertenze dei lavoratori verranno quindi necessariamente avviati non solo nei confronti dell'intermediario ma anche nei confronti del committente senza possibilità alcuna di evitare il coinvolgimento di quest'ultimo.

Talvolta, anzi, il committente finisce per rimanere, di fatto, l'unico responsabile quando accade che gli intermediari risultino anche insolvibili, per cui i debiti provocati dai loro artifici finisce per gravare solo sulle spalle di quest'ultimo.

Stipulare contratti di appalto o di qualsiasi altro genere con questo tipo di intermediari non serve quindi assolutamente a nulla: non elimina le responsabilità ed espone solo l'azienda a rischi imprevedibili. Si resta a disposizione per qualsiasi chiarimento e si porgono cordiali saluti.